CASTELVETRANO. Triscina, frazione balneare fra le più “abusive” d'Italia, da ieri è esempio di innovazione e tutela ambientale grazie a Giacalone
I PRIVATI ISTALLANO UN DEPURATORE

L'investimento di oltre 130 mila euro consentirà alla struttura alberghiera di riutilizzare l'acqua consumata

A Triscina nasce il primo depuratore ad alta tecnologia istallato dai privati. La frazione marinara conosciuta tra le più “abusive” d'Italia da ieri, è anche eempio di innovazione e tutela ambientale. Per volontà dell'imprenditore Michele Giacalone, del gruppo Turistico “Triscina Mare” è sorto il primo depuratore a riciclo continuo di acque sporche e liquami. Un investimento di oltre 130 mila euro che consentirà alla struttura alberghiera di riutilizzare tutta l'acqua consumata per usi alberghieri, comprese le acque nere, recuperandoli per uso irriguo o per lavaggio dei pavimenti in genere. Un grande risparmio idrico e allo stesso tempo un notevole rispetto per l'ambiente. Niente più uso delle fosse a tenuta stagna, visto che a Triscina mancano le fognature. “Abbiamo impegnato-afferma l'imprenditore Giacalone- una cospicua somma, senza alcun contributo pubblico – per realizzare questo depuratore che è molto funzionale e moderno. Spero che serva d'esempio per l'intera Triscina che da questo punto di vista presenta notevoli problemi. L'impianto è stato realizzato all'interno del villaggio vacanze di “Triscina Mare” dalla società GOST di Assisi. “Un attrezzatura modernissima – spiega Piero Passeri – responsabile della GOST – ed uno dei pochi esistenti in Sicilia. Il ciclo di depurazione – continua Passeri – porta ad un'acqua che, con l'aggiunta di cloro si potrebbe anche bere. Ma verrà utilizzata solo per gli usi irrigui e a favore dell'albergo. Le acque di risulta, verranno sempre monitorate”
Parte da Triscina, quindi, un importante iniziativa che può servire da sprone per altre realtà.
Molte strutture turistiche e private, nella frazione con oltre 9000 case costruite abusivamente, sono costretti ad usare le fosse per gli scarichi, con elevati costi di esercizio e comportando un particolare carico per il sistema di ricezione dei liquami spurgati del territorio. Il sistema messo a punto da “Triscina Mare” risolve questo problema e fa ridurre notevolmente i consumi d'acqua. Nel giro di cinque anni il costo viene ammortizzato. Gli spurghi – secondo Giacalone -, sono molto costosi e in piena estate erano costretti a continui ritiri”.